I consigli di Peperoncina: il valore della formazione

Dopo la pausa estiva, torna la rubrica di consigli targata Pepeparty. Parliamo di formazione e animazione: quanto è importante che un animatore sia adeguatamente formato?

Ben ritrovati, cari mamme e cari papà, dalla vostra Peperoncina. Durante questa pausa estiva mi è molto mancato il contatto con voi tramite questa piccola rubrica. Chi mi segue, lo sa: amo e credo fortemente in ciò che faccio, ed è per questo che mi piace condividere con voi non solo consigli, ma anche punti di vista e spunti di riflessione. Questa estate, lo sappiamo bene, è stata diversa dalle altre, ma anche durante la pausa estiva Pepeparty ha scelto di non fermarsi, ed abbiamo continuato ad investire, tempo e risorse, in un filone parallelo, altrettanto importante per il nostro profilo professionale: la formazione.
La formazione dell’animatore è un valore in cui credo tantissimo: il solo talento è necessario, ma non sufficiente a fornire un servizio di qualità. E’ anche per questo che continuo ad investire sulla mia formazione: nulla va lasciato al caso.
Ho deciso di condividere con voi questa riflessione in seguito ad un post comparso sui social, in cui sono stata taggata dove una mamma cercava degli animatori per il compleanno della propria bimba, e sono stati segnalati davvero tantissimi miei colleghi. Ho notato che è stato nominato sia il più dilettante degli animatori, sia agenzie ed imprese specializzate in animazione, altamente qualificate. Ho provato a mettermi nei panni di quella madre che chiedeva consigli, e ho pensato: come fa a scegliere l’animatore più adatto al suo scopo? E come fa l’animatore a qualificarsi in un livello, piuttosto che in un altro?

I livelli dell’animatore


La verità è che, come in ogni profilo professionali, esistono più livelli di animatore, ognuno dei quali strettamente connesso alla formazione che l’animatore ha ricevuto.
Devo al coach Flavio Folle, esperto di crescita personale nel campo dello spettacolo, l’identificazione di quattro livelli di animatore.


Il primo livello è l’animatore dilettante: è un po’ improvvisato, ma appassionato e talentuoso, che saltuariamente si diverte ad organizzare eventi per amici e parenti, dietro, magari, una piccola mancia. Si tratta spesso di persone che già lavorano con i bambini, educatori o babysitter, che un po’ ingenuamente pensano di poter compensare con la propria formazione il ruolo che, invece, ricopre un animatore professionista. Spesso, cadono nell’errore di credere che fare l’educatore equivalga a fare l’animatore. Ebbene, chi si è formato ad un certo livello, sa bene che non è così. Si tratta di figure ben diverse, parallele, ed ugualmente importanti, ma ben diverse. Questo è un punto a cui tengo molto e a cui dedico molto spazio nei corsi di formazione che tengo: mi rivolgo ai miei colleghi che vogliono crescere professionalmente, fare l’animatore non è fare l’educatore e viceversa.

Il secondo livello è l’animatore semiprofessionista: riesce a guadagnare qualcosina dal fare animazione, ma spesso non è la sua attività principale. E’ una persona che investe in formazione e materiali, e possiede un minimo di preparazione.


Il terzo livello è l’animatore professionista: fa questo lavoro per mestiere. Ha talento, ed è formato professionalmente. Investe continuamente in se stesso, e soprattutto sa vendersi: gestisce pagine social, crea un sito, si fa pubblicità e gestisce agenda e appuntamenti.


Il quarto livello è l’animatore di successo: oltre a sapersi vendere, ed avere talento -non esiste successo senza talento-, aggiorna costantemente la sua formazione, perché non si sente mai arrivato. E’ un professionista conosciuto e riconosciuto: per quello che fa e per il tipo di messaggio che trasmette.


Adesso è tempo di rivolgere una domanda a voi genitori: qual è il livello di animazione che scegliereste per i vostri bambini?
Ovviamente, a questi livelli corrispondono trattamenti economici diversi, ma il punto è un altro: cosa volete lasciare ai vostri bambini il giorno della loro festa?
Volete lasciargli un ricordo indelebile, oppure volete semplicemente trascorrere una giornata diversa dalle altre?

Oltre che a voi, mamme e papà, mi rivolgo soprattutto ai miei colleghi animatori: la formazione è un aspetto necessario, che non va sottovalutato. Fare la babysitter, o avere qualche piccola esperienza nel campo, non fa di voi animatori completi. Certo, potete essere animatori dilettanti, o semiprofessionisti, ma se volete fare il salto di qualità, dovete fare formazione, costantemente, continuamente! E quando sarete animatori di successo, dovete iniziare a formare gli altri. Noi lavoriamo con i bambini, abbiamo tra le mani i loro sogni. Il nostro non è un lavoro che vende un servizio, il nostro è un lavoro che vende emozioni. E come dice uno dei miei maestri, Mirko Magri, psicologo e pedagogista di fama nazionale: “a fare un palloncino o una bolla di sapone, sono in grado tutti quanti. Ma lasciare le persone con gli occhi che brillano, è un altro paio di maniche”.


Per cui, invito le mamme a riflettere sulla scelta dell’animatore perfetto per la festa del proprio bimbo, ma ancor più calorosamente, invito i miei colleghi a fare formazione, a scegliere di crescere professionalmente. Per chi fosse interessato a sapere di più sui corsi di formazione targati Pepeparty, non esiti a contattarci.
E voi, cari mamme e cari papà, continuate a seguirci, per rimanere sempre aggiornati sulle nostre proposte per fare la gioia dei vostri piccoli.

A presto!

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